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Brexit non significa solo Brexit: Idee di identità e comunità in due libri italiani dopo il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea

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Academic year: 2022

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Brexit non significa solo Brexit

Idee di identità e comunità in due libri italiani dopo il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea

Författare: Henrik Hannfors Handledare: Giuseppe Nencioni Examinator: Giovanni Fort

Italienska C: Examensarbete för kandidatexamen HT19/VT20

(2)

Abstract

This bachelor thesis focuses on literary depictions of personal experiences of living as non-British in the UK following the referendum on leaving the European Union in 2016. The purpose of the thesis is to analyze what Brexit as a phenomena does with individuals’ views of themselves and the society in which they live.

The thesis rests upon a hypothesis that Brexit will affect both subjective notions of one's identity and ideas about the individual's role in a social community. However, the question remains how this can be expressed in literary form? In order to answer this question, two autobiographical books written in Italian are reviewed.

These are La Mia Brexit by the comedian Francesco De Carlo and Brexit Blues by the journalist Marco Varvello. As mentioned, the focus is on analyzing the relationship between Brexit and the main characters' ideas about identity and social community. An attempt is also made to interpret the texts using the narrative concept of Turning points, with the aim of studying whether Brexit can be likened to this in the two books.

The main conclusion of the thesis revolves around the concept of uncertainty, in which Brexit as a phenomenon mainly contributes to various uncertainties in the characters' views on identity and community.

It is also noted that Brexit can be likened to narrative turning point, but that the characters in the books are uncertain what this turning point means.

Key words: Brexit, Francesco De Carlo, Marco Varvello, identity, community, turning points

(3)

Indice dei contenuti

1. Introduzione ...4

1.1. Argomento e scopo ...4

1.2. Domanda di ricerca ...5

1.3. Ricerche precedenti ...5

1.4. Metodo 6 1.5. Dispozione ...7

2. Analisi ...8

2.1. Una breve introduzione alla Brexit ...8

2.2. Una breve introduzione a Francesco De Carlo e Marco Varvello ...9

2.3. Brexit e identità in La Mia Brexit e Brexit Blues ...10

2.4. Brexit e comunità in La Mia Brexit e Brexit Blues ...14

2.5. Brexit come punto di svolta in La Mia Brexit e Brexit Blues ...17

3. Conclusioni ...20

3.1. Riflessioni sintetiche sulla Brexit come fenomeno letterario ...20

4. Bibliografia ...22

4.1. Fonti empiriche ...22

4.2. Letteratura secondaria ...22

(4)

1. Introduzione

1.1. Argomento e scopo

Nel giugno 2016, il Regno Unito ha scelto di lasciare l'Unione europea dopo un referendum. Il risultato del referendum ha portato alle dimissioni del primo ministro David Cameron, che aveva sostenuto di rimanere nell'UE. Il suo successore, Theresa May, ha lanciato uno slogan in relazione alla sua campagna per il posto di primo ministro: Brexit significa Brexit [Brexit means Brexit]. Ma cosa significa veramente questa 1

tautologia? È ovvio che la Brexit ha già avuto e avrà conseguenze per il Regno Unito e per l'Europa.

Possiamo descrivere e interpretare queste conseguenze politicamente, economicamente o culturalmente. Ma la Brexit può anche avere un significato personale. In un video ampiamente condiviso sui social media incontriamo per esempio una donna portoghese che, dopo aver vissuto e lavorato per oltre vent'anni nel Regno Unito, esprime la sua delusione per il timore di trovarsi a potere essere costretta a lasciare il paese che era diventato la sua casa. Sulla rete troviamo innumerevoli storie di questo tipo. Per la donna portoghese, 2 Brexit non significa solo Brexit, ma anche un'idea poco chiara del futuro. In questa tesi incontreremo ulteriori esempi e analisi di ciò che la Brexit può significare a livello personale, ma espressi in forma letteraria.

Lo scopo della tesi è di discutere cosa il fenomeno Brexit può significare a livello personale per gli individui che si trovano in una situazione simile alla donna portoghese menzionata sopra. C’è la curiosità di scoprire quali sentimenti e percezioni si stiano vivendo in un paese che ha votato per lasciare l'Unione Europea. La mia ipotesi è che tale esperienza possa influenzare le idee che una persona ha su sé stessa, cioè sulla sua identità, ma anche possa suscitare pensieri sulla propria relazione con altre persone, cioè sul ruolo di una persona in una comunità sociale (definizioni più elaborate dei concetti di identità e comunità seguono nel capitolo 'Metodo'). Ma la domanda è quindi anche come tutto questo sia espresso. Si è cercato qui di

problematizzare l'ipotesi attraverso un'analisi comparativa di due libri italiani con contenuto autobiografico.

Il comico Francesco De Carlo ha scritto La Mia Brexit: Diario di un comico nel posto giusto al momento sbagliato (2019) e il giornalista Marco Varvello ha scritto Brexit Blues (2019). Questi libri sono stati scelti 3 perché contengono dichiarazioni e pensieri personali sulla vita nel Regno Unito in relazione alla Brexit.

Swinford, Steven (2016), ”Theresa May wows to 'forge a new role' for Britain outside European Union as second female prime

1

minister in nation's history” in The Daily Telegraph, 2016-07-11, https://www.telegraph.co.uk/news/2016/07/11/theresa-may- vows-to-forge-a-new-role-for-britain-outside-europea/ 2019-09-19.

Mohdin, Aamna (2019), ”'I can't just be kicked out': EU national damns Brexit settlement scheme” in The Guardian,

2

2019-08-29, https://www.theguardian.com/politics/2019/aug/29/i-cant-just-be-kicked-out-eu-national-damns-brexit-settlement- scheme 2019-09-19.

De Carlo, Francesco (2019), La Mia Brexit: Diario di un comico nel posto giusto al momento sbagliato. Milano: Bompiani;

3

Varvello, Marco (2019), Brexit Blues. Milano: Mondadori.

(5)

Certo, altre storie avrebbero potuto essere prese in considerazione, ma uno studio comparativo tra le

rappresentazioni di due scrittori italiani fornisce almeno due prospettive che sembrano essere degne di essere prese sul serio come quelle di chiunque altro. Naturalmente, la Brexit può essere paragonata a un grave conflitto politico, ma il fenomeno ha anche importanti conseguenze per gli individui che sono lontani dalla politica. Una speranza è che questa tesi possa dare voce ad alcune persone comuni colpite dalla Brexit. Ciò che resta da vedere è come l'esperienza influenza le idee e i pensieri di queste persone sull'identità e sulla comunità. Come vengono espressi e come possono essere compresi?

1.2. Domanda di ricerca

La domanda che guida la tesi è: in che modo il referendum sulla Brexit ha influenzato le idee dei due autori dei libri La Mia Brexit e Brexit Blues a proposito dell'identità e della comunità? Potrebbe essere interessante rispondere alla domanda in parte perché può fornire indizi su come Brexit possa funzionare come un

'problema' letterario più generale, e in parte perché la Brexit nella letteratura è più comune nella letteratura in lingua inglese rispetto alla letteratura non in lingua inglese. La tesi può quindi dare una prospettiva italiana sulla Brexit come fenomeno.

1.3. Ricerche precedenti

La Brexit come fenomeno sociale, economico e politico ha già portato a molte ricerche. Due principali linee di ricerca riguardano la causa del risultato nel referendum e le potenziali conseguenze del risultato, in

particolare per il Regno Unito. Un'opera che contiene analisi politiche e sociologiche di entrambi questi temi è il libro The Routledge Handbook on the Politics of Brexit (2018). Un libro ambizioso con la stessa finalità 4 é Brexit: History, Reasoning, and Perspectives (2018). Troviamo un focus su un'Europa cambiata dopo la 5 Brexit in The EU after Brexit: Institutional and Policy Implications (2018). Otteniamo prospettive 6

sociologiche in un'opera con il titolo: Brexit: Sociological Responses (2017). Vediamo anche ricerche 7 sull'impatto della Brexit sulla cultura e la Brexit come fenomeno nella letteratura, per esempio in Brexit and

Diamond, Patrick; Nedergaard, Peter & Rosamund, Ben (ed.) (2018), The Routledge Handbook of the Politics of Brexit.

4

Abingdon: Routledge.

Ramiro Troitiño, David; Kerikmäe, Tanel & Chochia, Archil (ed.) (2018), Brexit: History, Reasoning, and Perspectives. Cham:

5

Springer International.

Jacobs, Francis B. (2018), The EU after Brexit: Institutional and Policy Implications. Cham: Springer International.

6

Outhwaite, William (2017), Brexit: Sociological Responses. London: Anthem Press.

7

(6)

Literature: Critical and Cultural Responses (2018). In tal senso, Brexlit è già un genere in sé, anche se è 8 soprattutto la letteratura in lingua inglese a dominare. Un focus su due libri italiani può quindi essere utile per ulteriori ricerche su Brexlit come genere. Non ho trovato altri esempi di libri italiani che trattano le

conseguenze della Brexit da questo punto di vista personale, ma un'ipotesi è che in futuro avremo più riflessioni scritte di tipo simile, dato che più di mezzo milione di cittadini italiani vivono oggi nel Regno Unito.

1.4. Metodo

Nella tesi viene eseguita un'analisi comparativa dei testi. Sono interessato sia alle differenze che alle

somiglianze nelle idee dei personaggi su come la Brexit abbia influenzato i loro pensieri sull'identità e sulla comunità. Quando uso il concetto di identità, mi riferisco alla comprensione e all'interpretazione di sé stesso di un individuo. Questo uso del concetto si basa su una definizione di identità nell'enciclopedia svedese Nationalencyklopedin che definisce identità in parte come “consapevolezza di sé stessi” e in parte come

“consapevolezza della propria personalità”. Nella mia comprensione del concetto di identità, seguo anche il 9 sociologo Nicholas Abercrombie che dice che il punto di vista dell'uomo su sé stesso è modellato e costruito da circostanze sociali e storiche. Ciò significa che l'identità umana è mutevole e può essere influenzata da 10 cambiamenti nelle circostanze sociali e storiche. Un esempio di tale cambiamento potrebbe essere La Brexit.

Accanto al concetto di identità, sono interessato alle nozioni di comunità. Con la comunità, mi riferisco alla nozione di una relazione sociale condivisa tra individui diversi. Questo uso del concetto è influenzato da una definizione trovata nell'articolo “What is Community? An Evidence-Based Definition for Participatory Public Health” dove gli autori definiscono comunità come “un gruppo di persone con caratteristiche diverse che sono collegate da legami sociali, condividono prospettive comuni e si impegnano in azioni congiunte in luoghi o contesti o contesti geografici.” La definizione dice qualcosa su ciò che può essere una comunità, 11 ma non molto sull'esperienza di far parte di questa comunità. Per interpretare i pensieri dei personaggi nei libri sulla comunità, sono stato influenzato dal concetto di comunità politica immaginata [Imagined

Eaglestone, Robert (ed.) (2018), Brexit and Literature: Critical and Cultural Responses. Abingdon: Routledge.

8

”Medvetenhet om sitt jag”, ”medvetenhet om den egna personligheten”. Ottosson, Jan-Otto (2020), ”Identitet” in

9

Nationalencyklopedin, http://www.ne.se.ezproxy.its.uu.se/uppslagsverk/encyklopedi/lång/identitet 2020-04-26.

Abercrombie, Nicholas (2006), Introduktion till sociologi. Lund: Studentlitteratur, p. 22.

10

”a group of people with diverse characteristics who are linked by social ties, share common perspectives, and engage in joint

11

action in geographical locations or settings.” MacQueen, Kathleen M. Et al. (2001), ”What is Community? An Evidence-Based Definition for Participatory Public Health” in American Journal of Public Health, vol. 91, no. 12, https://

www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1446907/ 2020-04-26.

(7)

communities] del sociologo Benedict Anderson. Anderson sostiene che le idee sulla comunità sono esempi di costrutti sociali, piuttosto che verità naturali.12Queste idee si basano da un lato su un confine costruito tra quelli considerati inclusi nella comunità e quelli che ne sono esclusi, e dall'altro lato, sull'idea che un certo gruppo di persone abbia il diritto all'autodeterminazione sul proprio territorio. Anderson esemplifica questo principalmente in relazione alle nozioni di una comunità condivisa a livello nazionale, che sembra anche congeniale in relazione ai due testi qui analizzati. Ma la comunità immaginata non è un'unità stabile, è può essere influenzata da circostanze esterne, come cambiamenti politici o culturali significativi. Ancora una volta, la Brexit può rappresentare un cambiamento così significativo.

Poiché studio qui testi narrativi che in diversi modi riguardano la Brexit, sono interessato a come il fenomeno della Brexit influenza i pensieri e sentimenti dei personaggi nei libri. Per interpretare il modo in cui la Brexit è descritta nella narrazione dei libri, sono partito da un concetto narratologico chiamato punti di svolta [Turning points]. Secondo lo studioso di letteratura Ansgar Nünning, il concetto di punto di svolta può essere usato per analizzare le transizioni temporali in una storia. Secondo Nünning, un punto di svolta ha un 13 significato per il progresso della storia, ma anche un effetto significativo sui personaggi della storia. In 14 relazione al materiale empirico, i libri di De Carlo e di Varvello studiati in questa tesi, potremmo chiederci se la Brexit segni un punto di svolta in entrambi le narrazioni.

1.5. Dispozione

La tesi inizia con un'introduzione alla Brexit come fenomeno e agli autori che hanno scritto il materiale empirico che viene analizzato. Dopo segue un'analisi comparativa di La Mia Brexit e Brexit Blues, in cui l'attenzione è focalizzata sulla descrizione e sull’interpretazione di come la Brexit influisce sui personaggi dei libri, in particolare in relazione ai loro pensieri e sentimenti sull'identità e sulla comunità. La tesi si conclude con una discussione sull'importanza e sul significato della Brexit come appare in entrambi i libri.

Anderson, Benedict (2006), Imagined Communities: Reflections on the Origin and Spread of Nationalism. London: Verso, p. 7.

12

Nünning, Ansgar (2012), ”'With the Benefit of Hindsight': Features and Functions of Turning Points as a Narratological

13

Concept and as Way of Self-Making” in Turning Points: Concepts and Narratives of Change in Literature and Other Media, ed. Nünning, Ansgar & Sicks, Kai Marcel. Berlin: De Gruyter, p. 38.

Ibid, p. 42.

14

(8)

2. Analisi

2.1. Una breve introduzione alla Brexit

Abbiamo già incontrato la tautologia Brexit significa Brexit. Ma cos'è la Brexit? In questa sezione si fornisce un orientamento contestuale sulla Brexit come fenomeno. Dato che i libri analizzati sono stati pubblicati prima che il Regno Unito lasciasse davvero l'UE, non menziono nulla sugli eventi più recenti, come il

cambio di governo nel Regno Unito nell'autunno del 2019, la dimissione ufficiale nel gennaio 2020 e l'attuale periodo di transizione che si estende fino al 2021. Invece, è più rilevante descrivere la situazione storica che circonda la pubblicazione di Brexit Blues e La Mia Brexit. Come già accennato, nel Regno Unito si è tenuto un referendum per rimanere nell'Unione o lasciarla, dopo quattro decenni di adesione e lavoro congiunto sulla legislazione comunitaria. Il risultato del referendum ha indicato che il Regno Unito lascerà l'Unione. La Brexit dovrebbe diventare una realtà. Il concetto stesso di Brexit è stato coniato pochi anni prima del

referendum, ma è diventato un concetto comune in relazione al referendum, e forse in parte come conseguenza del termine simile Grexit, utilizzato in relazione alla crisi del debito greco nell'anno precedente. 15

Lo scienziato politico Chris Gifford ha, molto prima della Brexit, sottolineato che l'euroscetticismo

britannico ha una lunga storia e che nella politica britannica e nei media britannici non è mai stata formulata una vera narrativa alternativa a questa tradizione. Una conseguenza di ciò è stata che era stato difficile 16 formulare una narrativa alternativa all'immagine popolare del futuro secondo cui il futuro del Regno Unito sarebbe stato più luminoso al di fuori dell'UE. Esistono diverse teorie sul perché l'argomento 'lasciare' abbia vinto il referendum.

Il sociologo Stuart Gietel-Basten ritiene che sia stata la combinazione delle conseguenze di una dura politica di austerità nel Regno Unito e del riuscito sfruttamento della paura dell'immigrazione a determinare il

risultato. Dopo che il risultato del referendum è diventato un dato di fatto, è emerso il problema successivo, 17

Moseley, Tom (2016), ”The rise of the word Brexit” sul BBC News, 2016-12-25, https://www.bbc.com/news/uk-

15

politics-37896977 2020-02-15.

Gifford, Chris (2006), ”The riseof post-imperial populism: The case of right wing Euroskepticism in Britain” in European

16

Journal of Political Research, vol. 45, no. 5, http://eprints.hud.ac.uk/id/eprint/558/1/Gifford2006EJPIR.pdf 2020-02-15.

Gietel-Basten, Stuart (2016), ”Why Brexit? The Toxic Mix of Immigration and Austerity” in Population and Development

17

Review, vol. 42, no. 4, https://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:4eb19265-aec4-4cae-ab2f-d07d7ad09447/download_file?

safe_filename=PDR424.Gietel-Basten-SGB.pdf&file_format=application%2Fpdf&type_of_work=Journal+article 2020-02-15.

(9)

vale a dire l'aspetto delle future relazioni con l'UE. Dal momento che quella domanda non è mai stata realmente posta in relazione al referendum, sono sorte varie interpretazioni e controversie sul significato reale della Brexit, qualcosa che non è stato ancora deciso. La domanda è ancora aperta, poiché un accordo futuro su quali relazioni prevarranno tra il Regno Unito e l'UE deve ancora essere negoziato. Poco dopo il risultato, i ricercatori Anand Menon e John-Paul Salter hanno sottolineato che ci vorranno molti anni per determinare come sarà una relazione futura e che la “Brexit saga” non è ancora finita. Diversi ricercatori, 18 come John Agnew, hanno anche paragonato l'idea della Brexit a un mito in cui le fantasie della sovranità nazionale hanno avuto un ruolo significativo. Forse possiamo collegare questa idea alla definizione di 19

“mito” di Roland Barthes, il quale dice che il mito funziona come un'affermazione che crea chiarezza e significato in un mondo contraddittorio e difficile da capire.20Qui, non abbiamo bisogno di determinare il significato della Brexit come mito, ma è sufficiente notare che c'è ancora qualche incertezza su ciò che la Brexit comporterà, indipendentemente dalle conclusioni che scegliamo di trarre da questa incertezza.

Passiamo ora a una breve presentazione degli autori di entrambi i libri qui analizzati.

2.2. Una breve introduzione a Francesco De Carlo e Marco Varvello

Chi sono Francesco De Carlo e Marco Varvello? Non è necessario un profilo biografico completo, ma alcune informazioni possono essere utili per l'analisi. Francesco De Carlo è nato nel 1979 in Italia e ha una laurea in scienze politiche, ma è stato principalmente attivo come comico, in particolare alla radio ma anche con Stand-up Comedy, un tipo di recital comico. Nel 2016 si è trasferito a Londra per investire completamente 21 nella sua attività di Stand-up Comedy. Nel 2019 è arrivato il suo primo libro, La Mia Brexit.

Marco Varvello è nato nel 1959 in Italia e lavora come corrispondente per la RAI a Londra. In precedenza ha riferito da Berlino e da New York, ma da molti anni ha la doppia cittadinanza italiana e inglese. Il suo primo libro, autobiografico, Brexit Blues, è stato pubblicato nel 2019. In un'intervista al quotidiano La Repubblica

Menon, Anand & Salter, John-Paul (2016), ”Brexit: Initial reflections” in International Affairs, vol. 92, no. 6, p. 1318, https://

18

www.chathamhouse.org/sites/default/files/publications/ia/INTA92_6_01_Menon%20Salter.pdf 2020-02.15.

Agnew, John (2019), ”Taking back control? The myth of territorial sovereignty and the Brexit fiasco” in Territory, Politics,

19

Governance, https://www.researchgate.net/profile/John_Agnew2/publication/

337979964_Taking_back_control_The_myth_of_territorial_sovereignty_and_the_Brexit_fiasco/links/

5dfbe791299bf10bc368d3ca/Taking-back-control-The-myth-of-territorial-sovereignty-and-the-Brexit-fiasco.pdf 2020-02-15.

Barthes, Roland (2006), ”Myth Today” in Cultural Theory and Popular Culture (Ed. Storey, John), London: Prentice Hall, p.

20

269.

Crae, Ross (2019), ”Fringe Q&A: Francesco De Carlo on festival preparation and the differences between comedy in the UK

21

and his homeland of Italy” in The Sunday Post, 2019-07-19, https://www.sundaypost.com/fp/fringe-qa-francesco-de-carlo-on- festival-preparation-and-the-differences-between-comedy-in-the-uk-and-his-homeland-of-italy/ 2020-02-15.

(10)

dopo la pubblicazione, Varvello nota che ha evitato di provare a definire la Brexit, perché “ci vorranno anni a capirlo.” Può sembrare assurdo scrivere un libro sulla Brexit e allo stesso tempo rifiutare di definire il 22 termine. Ma questo atteggiamento può anche essere visto come logico in relazione all'incertezza politica che ancora prevale. Certo, sappiamo che Brexit significa che il Regno Unito lascia l'UE, ma cosa significa per persone come Marco Varvello e Francesco De Carlo? Cerchiamo di scoprirlo. Passiamo ora all'analisi di ciò che entrambi gli autori dicono ancora sulla Brexit.

2.3. Brexit e identità in La Mia Brexit e Brexit Blues

Si è qui definito che il termine identità si riferisce alla comprensione di sé dell'individuo. L'identità di una persona è in tal modo determinata dalla domanda: chi sono io? In un primo commento a seguito dell’esito del referendum, il politologo britannico Eric Kaufmann ha osservato che i risultati hanno principalmente

indicato differenze nella percezione del valore e nell’identità, mentre gli interessi economici erano

secondari. Tre anni dopo, l'editorialista Simon Jenkins ha notato che le imminenti elezioni parlamentari nel 23 Regno Unito sarebbero state un fenomeno incentrato “Tutto sull’identità, non sul denaro”. Queste 24

osservazioni, ovviamente, sollevano dubbi e domande su come la Brexit, in quanto fenomeno, abbia in generale influenzato cambiamenti nella percezione dell’identità. È anche una riflessione che possiamo porre sul materiale empirico. Se la Brexit sembra riguardare principalmente l’identità, in che modo questa ipotesi è illustrata dai personaggi dei libri?

Naturalmente, bisogna sottolineare che nessuno dei due libri presi in esame è uno studio scientifico del concetto di identità, né essi contengono alcuna definizione esplicita di questo concetto. Tuttavia, entrambi i libri contengono molteplici pensieri su come la Brexit abbia influenzato le idee dei personaggi su sé stessi.

Entrambi i volumi iniziano con riflessioni in cui i personaggi principali sembrano inizialmente collegare il loro concetto di sé alla loro pratica professionale. Francesco De Carlo spiega al lettore che questo “non è un

Franceschini, Enrico (2019), ”'Come una malattia: Marco Varvello e il suo romanzo 'Brexit Blues' a Oxford” in Repubblica,

22

2019-10-16, https://www.repubblica.it/londra/2019/10/16/news/

_come_una_malattia_che_ci_e_entrata_in_corpo_marco_varvello_e_il_suo_romanzo_brexit_blues_-238735720/ 2020-02-15.

Kaufmann, Erick (2016), ”It’s NOT the economy, stupid: Brexit as a story of personal values”, sul blog dell’autore,

23

2016-07-07, http://eprints.lse.ac.uk/69138/1/blogs.lse.ac.uk-

Its%20NOT%20the%20economy%20stupid%20Brexit%20as%20a%20story%20of%20personal%20values.pdf 2019-12-06.

Jenkins, Simon (2019), ”This election will be all about identity, not money. And the Tories know it” in The Guardian,

24

2019-11-28, https://www.theguardian.com/commentisfree/2019/nov/28/election-identity-money-tories-labour-public-spending 2019-12-06.

(11)

libro comico, ma un libro su un comico.” Marco Varvello a sua volta dice al lettore di essere un giornalista 25

“da sempre.” È anche la loro professione che li porta in Inghilterra ed è attraverso la loro vita professionale 26 che si collegano alla Brexit. Marco Varvello parla della Brexit per la RAI e Francesco di Carlo fa in modo che battute ed episodi sulla Brexit diventino parte del suo repertorio nella sua Stand-up Comedy.

L’identità professionale è anche qualcosa che rimane relativamente stabile attraverso entrambi i libri. Forse possiamo quasi dire che la Brexit in questo senso ha un effetto di rinforzo dell’identità per i nostre due personaggi del libro, in quanto la Brexit offre contenuti e idee per il loro lavoro, rafforzando così la loro idea che la loro identità è fortemente legata a un'affiliazione professionale. Un'interpretazione iniziale è che De Carlo avesse risposto 'un comico' e Varvello avesse risposto 'un giornalista' alla domanda: chi sono io. In questo senso, i personaggi esprimono quasi una sorta di gratitudine per i risultati del referendum. Nelle incerte conseguenze del referendum menziona Francesco De Carlo che “L’unico che nel breve termine poteva beneficiare di una situazione tale era un comico italiano.” Quando il suo spettacolo Comfort Zone 27 diventa un successo, lui descrive la felicità di essere riuscito a dimostrare a sé stesso di avere l’abilità e “la voglia de dire qualcosa di importante”. Ciò che è importante ovviamente, è soggettivo in questo caso, ma il 28 punto è che la Brexit diventa un argomento su cui scherzare e quindi intorno a cui formare una nicchia professionale. Troviamo esempi di esperienze simili in Brexit Blues.

Marco Varvello descrive il suo atteggiamento ambivalente nei confronti dei media statali italiani, dove Varvello ritiene di dover agire come un agente di interessi italiani, in violazione del suo interesse personale.

“Non sono portavoce di nessuno” lui dichiara. Chiede la doppia cittadinanza per evitare quella che sente 29 come una camicia di forza di appartenere solo a una cultura in Italia. Varvello dice che “Potevo aggiungere nuove identità senza rinunciare a quelle più profonde”, cioè l'opportunità di passare dal sentirsi inglesi a italiani, una soluzione che è anche una risorsa nel suo lavoro come corrispondente nel Regno Unito, dove può mostrare passaporti diversi e spostarsi tra identità diverse a seconda di chi sta parlando. Varvello parla del 30 panorama britannico post-referendum come una sede d’oro per un giornalista. Lui osserva che “Per un

De Carlo, Francesco (2019), La Mia Brexit: Diario di un comico nel posto giusto al momento sbagliato. Milano: Bompiani, p.

25

9.

Varvello, Marco (2019), Brexit Blues. Milano: Mondadori, p. 10.

26

De Carlo, Francesco (2019), La Mia Brexit: Diario di un comico nel posto giusto al momento sbagliato. Milano: Bompiani, p.

27

120.

Ibid, p. 162.

28

Varvello, Marco (2019), Brexit Blues. Milano: Mondadori, p. 10.

29

ibid, p. 12.

30

(12)

giornalista nulla di più eccitante di questo scontro di personalità. Di queste battaglie.”31Riconosciamo il tono trionfante da La Mia Brexit.

In relazione a un’attività professionale, nella quale i protagonisti dei libri e molti si identificano, Brexit diventa un elisir che fornisce costantemente materiale per più notizie e più battute, e quindi più successo. In tal senso, né Francesco di Carlo né Marco Varvello sembrano classificare la Brexit come un problema in relazione alla loro idea di chi sono, ma forse piuttosto come una risorsa. Ma questo effetto è

contemporaneamente associato a una sorta di esperienza paradossale secondo cui il risultato del referendum può anche avere conseguenze devastanti o almeno dirompenti per il modo in cui i nostri due autori si vedono.

Tuttavia, questo problema non è solo associato alla loro identità professionale, ma piuttosto alla sensazione di recente esperienza di sentirsi improvvisamente sospettati e alieni nel Regno Unito.

Abbiamo già notato che i personaggi in La Mia Brexit e Brexit Blues associano la questione dell’identità alla nazionalità. Francesco di Carlo si classifica come un comico italiano, mentre Marco Varvello, con la sua doppia cittadinanza, cerca di combinare ciò che percepisce come lealtà dell’identità diversa, alla sensazione di sentirsi sia britannico che italiano. In tal senso, l’identità ha una forte connotazione nazionale per i personaggi. In almeno La Mia Brexit, tuttavia, troviamo esempi di cambiamenti nell’importanza di questa connotazione nazionale.

Nella narrazione lineare del libro di Francesco De Carlo, vediamo come lui sembri considerare l'esperienza di essere nato e cresciuto in Italia sia come una risorsa che come un ostacolo per l’opportunità di avere successo come comico. Riconosce il valore della tradizione comica italiana, ma nota allo stesso tempo “che se volevo guadagnarmi il mio posto nel mondo dovevo lasciare il mio paese”. Per questa ambizione, la città di Londra 32 esercita un forte fattore di attrazione sul giovane comico, in parte perché ritiene che l’origine non sia

importante in relazione al talento della scena comica competitiva e meritocratica nella capitale britannica.

Inizialmente, tuttavia, il successo è difficile da raggiungere. Infatti inizia a realizzare qualche successo modesto solo quando incorpora più elementi nel suo spettacolo che si basa su differenze culturali e che conferma la sua provenienza.

ibid, p. 13.

31

De Carlo, Francesco (2019), La Mia Brexit: Diario di un comico nel posto giusto al momento sbagliato. Milano: Bompiani, p.

32

43.

(13)

De Carlo riceve anche la conferma da un collega che ammira il modo in cui il pubblico ride perché Francesco è “un italiano che parla inglese e prova un pezzo nuovo in cui si lamenta della metropolitana.” La citazione 33 può illustrare la contraddizione paradossale tra il tentativo di sfuggire a un’identità nazionale che lui sente restrittiva e invece usare questa identità come mezzo di successo. È probabilmente anche alla luce di questa convinzione, cioè che l’identità nazionale può essere vista come una risorsa strumentale, che possiamo comprendere la gioia iniziale di Francesco De Carlo nell’esito di un referendum verso cui in seguito ha un atteggiamento molto negativo. La sua italianità è stato un fattore di successo nel mondo dell'umorismo londinese, mentre allo stesso tempo la sua italianità è diventata un problema concettuale dopo il referendum, perché questa italianità indica anche una differenza rispetto agli inglesi. Questa contraddizione viene

sollevata quando gli viene chiesto di fare alcune esibizioni del suo spettacolo Comfort Zone in Italia. Il problema è che lo spettacolo si basa su una contraddizione tra lui e gli inglesi, tra sentirsi come un outsider e qualcuno che appartiene, un antagonismo che è si è accentuato dopo il referendum. Francesco De Carlo lo nota: “Io volevo dimenticarmi dell'Italia, o almeno dei suoi lati peggiori, ma a Londra io ero per tutti

'l''italiano', e non potevo fare finta che non fosse così.” Questo problema, ovviamente, diventa assurdamente 34 difficile da illustrare in un contesto italiano. Francesco è anche portato all'amara constatazione che “cos'è che non funzionava in Italia: io”, cioè, che le sue battute sull'essere un italiano in Gran Bretagna non sarebbero necessariamente divertenti per un pubblico italiano. Allo stesso tempo, le prospettive future alla luce di 35 Brexit portano a chiedersi se queste battute funzionano nel Regno Unito. Forse è possibile vedere la

situazione come un paradosso dell'identità. Nel Regno Unito, la sua identità italiana è sia una risorsa che un problema, in Italia non è nessuna delle due cose. Questa scissione lo porta a un terzo percorso, ricominciare da capo in un altro posto. Si chiede “se fosse più saggio seguire l'ambizione o la nostalgia, mi resi conto di non essere mai stato a New York.” 36

Incontriamo anche questa incertezza su dove sia possibile costruire un'identità stabile che non si basi su contraddizioni in Brexit Blues. Anche Marco Varvello sembra avere difficoltà a trovare un posto stabile in una Gran Bretagna che secondo lui è stata divisa in due parti dopo il referendum. La sua doppia cittadinanza non gli dà più la stessa sicurezza, quando sente che la diversità viene messa in discussione da sempre più persone nella società britannica. Varvello sperimenta ciò che lui chiama Brexit blues, cioè un senso di perdita della gioia di vivere e di intrappolamento. Non si riconosce nel paese che fino ad allora ha chiamato casa e

Ibid, p. 81.

33

Ibid, p. 161.

34

Ibid, p. 160.

35

Ibid. p. 163.

36

(14)

Londra è diventata “come Babilonia, ma al contrario”, dove il pluralismo è sempre più considerato un problema, sebbene Varvello qui manchi di rilevare il fatto che la diversità delle lingue sia stata percepita come un problema anche in Babilonia. 37

Varvello sogna a sua volta una sorta di terza via tra le sue due cittadinanze, dove viene dipinta un'immagine da sogno di Londra come un luogo in cui la diversità è ancora apprezzata. In questa immagine da sogno, non deve scegliere tra essere italiano o britannico, e “se Londra avesse un suo passaporto, non avrei dubbi su quale scegliere. Il problema, ovviamente, è che Londra non ha il suo passaporto, e Varvello è costretto a 38 convivere con la consapevolezza che il suo tentativo di creare una doppia identità nazionale presenta difficoltà alla luce del referendum. La citazione illustra anche un'altra conseguenza di cui parleremo in seguito in modo più dettagliato, vale a dire come la Brexit ha influenzato la visione della comunità dei personaggi in La Mia Brexit e Brexit Blues.

2.4. Brexit e comunità in La Mia Brexit e Brexit Blues

Una scoperta significativa dopo il referendum sembra essere che i personaggi notano che il concetto di comunità ha anche un aspetto antagonistico, basato su una logica di 'noi e loro'. Su questa riflessione forse Brexit Blues è più sistematico, ma il tema si presenta anche in La Mia Brexit. Un pensiero centrale in questa logica antagonistica è cercare di discernere chi appartiene a una particolare comunità e chi no. Marco

Varvello osserva che questo tipo di antagonismo, ovviamente, è un riflesso del referendum e della campagna elettorale che lo ha portato. Varvello trova questo antagonismo anche a livello microscopico, con “Brexit che mette il dito anche tra moglie e marito.” Tuttavia, Varvello trova anche una forma di antagonismo erosivo e 39 più strutturale a livello macroscopico, in cui l'antagonismo centrale tra dei gruppi riguarda gli immigrati.

Varvello osserva che questi immigrati sono generalmente presentati come una minaccia per la comunità nazionale. Varvello è scettico su questo argomento e pensa che sia un'illusione basata su stereotipi razzisti.

Infatti, osserva: “l'immagine forte e semplice, potente e falsa, dell'idraulico polacco o del carpentiere romeno, del cameriere italiano o dell'operaio spagnolo che rubano posti di lavoro agli inglesi continua ad avvelenare l'aria.” Tuttavia, non vede queste tendenze come il risultato del referendum, ma come un'illustrazione dei 40 meccanismi sottostanti nella società con fili radicali più lunghi e con parallelismi in altri contesti.

Varvello, Marco (2019), Brexit Blues. Milano: Mondadori, p. 232.

37

Ibid, p. 233.

38

Ibid, p. 36.

39

Ibid, p. 39.

40

(15)

Francesco De Carlo fa un'analisi simile e applica le conseguenze a sé stesso: “Io ero un italiano che era venuto a cercare lavoro in Inghilterra. In fondo la Brexit l'avevano votata anche per colpa mia. Mi trovavo a interpretare il ruolo più importante della scena: ero diventato un immigrato.” Questa scoperta non è così 41 drastica per Marco Varvello, che grazie alla sua doppia cittadinanza ha un altro status giuridico in relazione a una comunità nazionale britannica. Allo stesso tempo, si sente in parte ingannato poiché in precedenza aveva percepito la comunità britannica come, almeno in parte, inclusiva e aperta, ma soprattutto basata su una visione pragmatica piuttosto che romantica della cittadinanza. Parla della soddisfazione di ottenere la cittadinanza britannica per cui aveva solo “'affermato solennemente' fedeltà alle leggi e alle istituzioni del [suo] nuovo Paese.” Ma al contrario, osserva in retrospettiva che potrebbe essere solo un sogno “Offrire 42 l'opzione di una formula 'laica' appartiene all'attitudine di tolleranza del Paese [Regno Unito].” Per lui, la 43 Brexit ha invece canalizzato una versione più mitica e tribalistica della comunità nazionale in cui l'inclusione legale e quella culturale non coincidono. Una scoperta simile è fatta anche da Francesco De Carlo, il quale dice che “l'idea che avevo sempre avuto della democrazia britannica stava annegando nell'evidente fase di confusione che avevo sotto gli occhi”, un pensiero che probabilmente dovrebbe essere interpretato come se non ci si aspettasse la tempesta emotiva antagonistica sorta in connessione con Brexit.44In un certo senso, si può dire che sia Francesco di Carlo che Marco Varvello trovino che non sono necessariamente intesi come elementi ovvi nella comunità nazionale britannica. Si può anche dire che questa scoperta sia la ragione per cui riflettono invece su quale sia la comunità in cui rientrano. Ciò li porta a riflessioni sulla comunità sia in Europa che nell'UE.

Cosa significano l'Europa e l'UE alla luce della Brexit? In parte, questi due concetti possono essere visti come una sorta di 'piano B' progettato sia per Francesco di Carlo che per Marco Varvello. In relazione alla Brexit, l'Europa (senza Regno Unito) diventa una specie di altra comunità che può in parte affermare o funzionare come una compensazione simbolica per dei valori che i protagonisti dei libri considerano incerti nel Regno Unito dopo il referendum. Tuttavia, quali sono questi valori non è chiaramente definito. Francesco De Carlo imposta la questione in questo modo: “Il sogno europeo però è qualcosa che la mia generazione

De Carlo, Francesco (2019), La Mia Brexit: Diario di un comico nel posto giusto al momento sbagliato. Milano: Bompiani, p.

41

133.

Varvello, Marco (2019), Brexit Blues. Milano: Mondadori, p. 98.

42

Ibid, s. 98.

43

De Carlo, Francesco (2019), La Mia Brexit: Diario di un comico nel posto giusto al momento sbagliato. Milano: Bompiani, p.

44

122.

(16)

non può permettersi di dimenticare”, senza definire chiaramente cosa significa questo sogno. Delinea 45 inoltre l'idea di una UE concepita come un luogo in cui si legge il motto “'prima gli stranieri' invece di 'prima gli italiani' o 'prima gli inglesi'”, un idea che potrebbe essere interpretata come il suo sogno dell'Europa. In 46 tal senso, è ovviamente interessante notare che il posto che lui stesso sogna in futuro; New York, si trova al di fuori dell'UE e dell'Europa.

Abbiamo notato un simile paradosso con Marco Varvello, che sogna la cittadinanza in un paese che non esiste, cioè Londra. Anche Varvello dipinge una sorta di immagine onirica dell'Europa e dell'UE, in molti modi come una sorta di contrasto con delle tendenze che lui trova nel Regno Unito dopo il referendum, anche se nota una sorta di minaccia per l'immagine idealizzata dell'Europa che disegna altrimenti. La critica di Varvello è principalmente contro i nazionalisti in tutti i paesi europei. Secondo Varvello, questi nazionalisti mostrano “un cinismo contro i valori, contro gli ideali, contro i progetti” dell'Unione Europea. Invece, il 47 suo ideale è caratterizzato dal pluralismo e da una comunità transnazionale. Ma per Varvello, la Brexit è soprattutto un sintomo di una generale mancanza di un senso di comunità tra i residenti in tutta l'UE. Varvello vede anche poche opportunità da realizzare questa comunità transnazionale, perché “in questo clima tossico non c'è più spazio per un progetto europeo da sviluppare insieme, né per slanci di accoglienza e convivenza”, principalmente perché crede che il senso di comunità nazionale sia antagonista rispetto a un progetto

sull'Europa basato sul pluralismo e sulla cooperazione internazionale. Ma al contrario, vede una sorta di 48 paradossale movimento di resistenza nella capitale britannica, che ha votato con grande margine per rimanere nell'Unione europea. Forse è per questo che vuole far parte di quella comunità – perché è davvero solo lì che ha visto un interesse esplicito ad abbracciare l'idea dei valori europei che Varvello collega – almeno in forma idealizzata – a idee di pluralismo e internazionalismo. Il problema per Varvello, ovviamente, è che Londra, con il resto del Regno Unito, dovrebbe lasciare l'Unione Europea dove l'idea era che questi valori si

sarebbero incarnati. Quando e come ciò dovrebbe accadere tuttavia è una domanda senza risposta sia in La Mia Brexit che in Brexit Blues. I libri sono stati entrambi pubblicati all'inizio del 2019, cioè all'incirca quando il Regno Unito avrebbe dovuto lasciare l'Unione Europea. La Brexit come svolta decisiva non era quindi (e non è ancora) avvenuta. Nella sezione successiva, analizzeremo se la Brexit come mito e fenomeno può ancora essere considerata come una svolta narrativa in La Mia Brexit e Brexit Blues.

Ibid, p. 162.

45

Ibid, p. 162.

46

Varvello, Marco (2019), Brexit Blues. Milano: Mondadori, p. 164.

47

Ibid, p. 232.

48

(17)

2.5. Brexit come punto di svolta in La Mia Brexit e Brexit Blues

Nella ricerca sociologica si può dire che un punto di svolta indica un tipo di evento decisivo nella storia. La sociologa Anna Johansson ha sottolineato che i punti di svolta sono elementi comuni nelle storie di vita autobiografiche, in cui il narratore stesso indica un cambiamento cruciale usando la tecnica narrativa. 49 Formalmente, il punto di svolta è generalmente contrassegnato da una marcatura temporale, ad esempio del tipo in seguito tutto era diverso o il passato e il presente erano separati l'uno dall'altro. Possiamo trovare questi tipi di segni temporali nei due libri in esame?

Una caratteristica comune dei libri di Marco Varvello e Francesco de Carlo è che la Brexit funziona costantemente come un promemoria di qualcosa che accadrà in futuro, anche nelle parti che presentano cronologicamente episodi di un tempo precedente al risultato del referendum. Ciò è forse particolarmente più chiaro nel libro di Varvello, che si basa su una narrazione relativamente non lineare e in cui si può sempre affermare che l'obiettivo è catturare uno stato d'animo generale di incertezza in relazione alla Brexit. Una caratteristica ricorrente della storia di Varvello è quella di fornire esempi di piccoli fenomeni quotidiani in cui l'autore percepisce una sorta di cambiamento nella mentalità legata alla Brexit, mentre allo stesso tempo si chiede se questo cambiamento avvenga principalmente nella sua testa. Varvello parla, ad esempio, della polizia nelle strade di Londra. Lui scrive: “...mi sembrano ora più bruschi. Sospettosi e aggressivi. Me li ricordavo ironici e accomodanti. […] Saranno sotto stress per il carico del lavoro, conseguenza dei tagli al personale della polizia? O sono io stressato e vittimista?” Nella teoria sociologica sui punti di svolta, questi 50 tendono ad essere descritti come confini abbastanza chiari tra un prima e un dopo. Tuttavia, questa tendenza definita è relativamente debole in Brexit Blues e in La Mia Brexit, forse proprio perché gli autori sono nel bel mezzo del punto di svolta, piuttosto che in uno stato di riflessione retrospettiva. Gli autori notano che esisteva un tempo prima della Brexit, ma non sono in grado di determinare chiaramente come si possa caratterizzare il tempo successivo alla Brexit. Non possono ancora afferrare quella realtà, mentre allo stesso tempo sembrano convinti che sia stata tracciata una linea dalla quale non è possibile tornare indietro.

Varvello vede anche incertezza negli altri. Scrive dei suoi incontri con persone nel Regno Unito: “Ascolto spesso anche le fantasie. I timori. Le previsioni su quello che ci riserverà il futuro comune. Il vissuto e l'immaginato stanno sempre insieme nel flusso quotidiano della vita interiore di ciascuno. Siamo abituati a

Johansson, Anna (2005), Narrativ teori och metod. Lund: Studentlitteratur, p. 319f.

49

Varvello, Marco (2019), Brexit Blues. Milano: Mondadori, p. 15.

50

(18)

dire: 'La fantasia supera la realtà'. Tuttavia penso che vada oltre. La fantasia preannuncia la realtà.” La 51 fantasia è qui probabilmente legata all'incertezza, dove qualcosa che prima era inimmaginabile

improvvisamente potrebbe essere possibile. Si può dire che una svolta narrativa richiede una sorta di posizione neutra da cui guardare indietro, ma in relazione alla situazione in cui si trova Varvello, questa opportunità non è presente.

La continua incertezza caratterizza anche la storia di Francesco De Carlo, sebbene la sua narrazione più lineare renda la teoria dei punti di svolta più applicabile rispetto alla storia di Varvello. Nel capitolo di apertura del libro, ad esempio, c'è un passaggio che indica chiaramente che la Brexit avrà un ruolo cruciale nella progressione della storia, mentre anche in De Carlo incontriamo un'incertezza generale su ciò che la Brexit significherà effettivamente. De Carlo parla di come una sera guardava il volantino di un giornale, dove viene menzionata la parola Brexit: “...la parola che ha fatto saltare i miei piani. Perché proprio quando ho deciso di lasciare l'Italia e partire per la Gran Bretagna, la Gran Bretagna ha deciso di lasciare l'Unione europea. Una puntualità sconcertante.”52 Qui c’è una sorta di convinzione che si sia verificato un punto di svolta, ma rimane ancora incerto nel significato. Dopo questo commento, viene utilizzata la tecnica narrativa dell’analessi, dove i capitoli successivi si concentrano sull'infanzia e l'educazione di De Carlo in Italia. La cronologia mantiene dopo una progressione lineare che alla fine si aggancia al punto in cui De Carlo incontra la parola Brexit. Da un punto di vista puramente narrativo, questo episodio illustra come la parola Brexit possa essere paragonata a un punto di svolta nella storia. De Carlo scrive: “La decisione era presa: mollo tutto e me ne vado a Londra, per realizzare i sogni che mi porto dentro da sempre. Non mi fermerà nessuno.

Fu allora che gli inglesi votarono la Brexit.” De Carlo ha un piano prestabilito, ma appare la parola Brexit, 53 e il piano diventa improvvisamente incerto. Le difficoltà sorgono nell'interpretare cosa significa veramente Brexit per lui e il suo futuro. Questo problema di interpretazione è anche qualcosa su cui De Carlo ritorna ripetutamente nella narrazione.

La Brexit sta diventando una specie di punto di svolta indesiderato, o almeno una sorpresa, che tuttavia non può essere ignorata. Inizialmente, De Carlo ha difficoltà a comprendere il risultato del referendum. Scrive:

“Nessuno si aspettava un esito simile: erano seguite ore di puro terrore, e non solo per quanto mi riguardava”, dove nota principalmente che i mercati economici mondiali sono rimasti molto sorpresi dal referendum, con

Ibid, s. 15.

51

De Carlo, Francesco (2019), La Mia Brexit: Diario di un comico nel posto giusto al momento sbagliato. Milano: Bompiani, p.

52

11.

Ibid, s. 44.

53

(19)

il conseguente caos in borsa.54E ancora, otteniamo un esempio che un punto di svolta, almeno inizialmente, significa incertezza in generale. Ma per De Carlo significa anche una sorta di determinazione quando

sottolinea: “Non potevo certo rinunciare al sogno di una vita per colpa di un referendum. E poi la curiosità di trasferirmi in un posto così tormentato era troppo forte. Londra non era più il centro del mondo, era il centro del tornado.” Allo stesso tempo, trova conforto nel suo essere a Londra, dove la maggior parte dei residenti 55 ha votato per rimanere nell'Unione europea.

Ma De Carlo nota che, se da un lato la posizione geografica di Londra è una specie di airbag, dall’altro

“l'aria non era più la stessa” in città dopo il referendum.56In questo senso, l'interpretazione di De Carlo della Brexit come punto di svolta si basa principalmente su un sentimento che è caratterizzato da incertezza. De Carlo pensa anche di non essere solo in quella sensazione d'incertezza quando scrive: “Tra la zona 1 e la zona 9 rimbalzava una sola domanda, che sarebbe rimasta inevasa ancora per lungo tempo: 'E adesso'?”. Qui 57 troviamo una sorta di parallelo al ragionamento di Varvello su come la fantasia e la realtà tendano a essere confuse alla luce del referendum. Tutti sanno che è successo qualcosa di cruciale, ma nessuno capisce a cosa porterà. In tal senso, la Brexit può essere paragonata a un punto di svolta aperto in cui l'unica cosa che si può concludere è che qualcosa è cambiato. Ma mentre De Carlo trova ancora conforto nell'essere a Londra in questa posizione precaria, dove può anche formulare una sorta di risoluta ambizione di guardare avanti, Varvello sembra sognare all'indietro a causa della sofferenza che prova, il Brexit Blues, che “risuona malinconico, come fu alle sue origini, canto di dolore e di nostalgia. La stessa nostalgia con cui ora rimpiango l'anomalia di Londra.” Come già sottolineato, la soluzione di Varvello è quella di creare 58

un'immagine del futuro come sua speranza, in cui cerca la cittadinanza nel paese immaginario di Londra. Se questa possibilità diventerà realtà è una domanda aperta, in linea con le altre incertezze che la Brexit come fenomeno continua a innescare.

Ibid, s. 118.

54

Ibid, s. 119.

55

De Carlo, Francesco (2019), La Mia Brexit: Diario di un comico nel posto giusto al momento sbagliato. Milano: Bompiani, p.

56

119.

Ibid, s. 120.

57

Varvello, Marco (2019), Brexit Blues. Milano: Mondadori, p. 232.

58

(20)

3. Conclusioni

3.1. Riflessioni sintetiche sulla Brexit come fenomeno letterario

Ho cercato in questa sede di esaminare quale significato può avere La Brexit per le idee letterarie e le riflessioni sull'identità e sulla comunità in due libri, Brexit Blues e La Mia Brexit. Ho anche esaminato se la Brexit è percepita come un punto di svolta narrativa. Quali conclusioni e riflessioni si possono trarre

dall'analisi? Un'idea generale, che ci viene costantemente ricordata durante la lettura di entrambi i libri, è che la Brexit è associata all'incertezza e ai sentimenti che un cambiamento è in corso, ma un cambiamento che i personaggi nei libri non possono ancora interpretare, di cui non possono ancora comprenderne le

conseguenze. L'incertezza in sé potrebbe non essere sorprendente, specialmente percependo la Brexit come un processo in corso, in cui vari interessi – politici, culturali e sociali - sono costantemente in contrasto con ciò che la Brexit è o dovrebbe essere.

Forse l'incertezza dei protagonisti dei libri può essere collegata a un'amara scoperta che non hanno più il controllo del proprio destino. Francesco De Carlo scopre che l'esito del referendum gli ha reso qualcosa che non sapeva di essere: un immigrato i cui diritti sono improvvisamente messi in discussione. Marco Varvello osserva che la sua doppia cittadinanza non porta necessariamente a una situazione in cui è percepito da altri sia come un inglese che un italiano. In questo senso, la Brexit, come fenomeno imminente, porta a pensieri e dubbi in relazione alle concezioni dell'identità, e a punti interrogativi su quali comunità includano o

escludano. Questo allo stesso tempo in cui i personaggi dei libri di De Carlo e Varvello vivono ancora in una situazione temporale in cui la Brexit non è ancora avvenuta. Sanno che la Gran Bretagna dovrebbe lasciare l'UE, ma non sanno quando e come. Legalmente, vivono in un mondo che conferisce loro esattamente lo stesso status di prima del referendum, ma mentalmente notano che il risultato segna comunque una sorta di cambiamento.

Varvello sente che sembra vivere in un mondo in cui l'immaginazione influisce costantemente sulla realtà, e dove vari miti e fantasie sulla Brexit sembrano costantemente cambiare le sue idee e la sua visione delle altre persone in Gran Bretagna. Francesco De Carlo osserva inoltre che le sue idee sugli inglesi sono diventate più vaghe, ad esempio che le sue nozioni di democrazia britannica non sono più legate alla realtà. L'incertezza che stanno vivendo significa anche che entrambi sembrano concordare che la Brexit rappresenti un punto di

(21)

svolta cruciale nella loro storia di vita, ma allo stesso tempo non possono spiegare cosa significherà questa svolta, perché vivono nel mezzo di essa.

Tuttavia, sembra chiaro che le loro concezioni di identità e idee sulla comunità sono interrotte dalla Brexit, e probabilmente possiamo vedere entrambi i libri come tentativi di affrontare questo problema. Entrambi i libri sviluppano anche strategie per far fronte al cambiamento: Francesco De Carlo pensa se i suoi sogni possano essere realizzati in un altro posto, mentre Marco Varvello cerca conforto in un'idea fantasiosa e nostalgica di un’utopica Londra fuori dal Regno Unito. L'idea di ciò che Londra è, in un certo senso, gioca un ruolo chiave in entrambi i libri. Nella cronologia narrativa dei libri, Londra, prima del referendum, è un simbolo dei sogni di una buona vita dei due scrittori. Un simbolo che, tuttavia, successivamente cambia e parzialmente si trasforma in un rapporto incerto con la città. La Brexit mette in discussione la loro relazione e il loro ruolo.

Per Francesco De Carlo e per Marco Varvello, Brexit non significa solo Brexit, ma può significare

principalmente un promemoria del fatto che il futuro è incerto. Senza essere capolavori letterari, i libri Brexit Blues e La Mia Brexit mettono in parole questo fatto tanto ovvio che ovviamente sorprendente. In ulteriori ricerche sarebbe interessante confrontare come questa sensazione di insicurezza sia rappresentata in altri esempi del genere Brexlit. Ad esempio, potremmo sondare se l'incertezza è più o meno articolata nella letteratura scritta da autori di origini britanniche rispetto ad autori di altre nazioni dell'UE e scrittori di altri continenti. E in futuro, potrebbe essere fruttuoso operare ulteriori confronti storici di libri scritti prima e dopo che il Regno Unito abbia effettivamente lasciato l'UE. Sia Francesco De Carlo che Marco Varvello sono, per quanto ne so, ancora dei londinesi, ma la domanda è cosa succede dopo la fine del periodo di transizione.

Possiamo aspettarci nuovi libri su ciò che è accaduto dopo il punto di svolta forse più decisivo, politico e legale, quando il Regno Unito lascia effettivamente l'UE?

(22)

4. Bibliografia

4.1. Fonti empiriche

− De Carlo, Francesco (2019), La Mia Brexit: Diario di un comico nel posto giusto al momento sbagliato. Milano: Bompiano.

Varvello, Marco (2019), Brexit Blues. Milano: Mondadori.

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